Gruppo di lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

POLITICA INTERNAZIONALE E DELLE MIGRAZIONI

Corso di Laurea magistrale in Storia e società 2019/2020

 

Laboratorio: temi e gruppi di lavoro

 

Il Corso prevede un Laboratorio di analisi (14 ore) sui temi proposti a lezione: gli studenti, organizzati in diversi Gruppi

di lavoro, analizzeranno - anche con l'aiuto di rassegne stampa, video e siti web - i temi della società multiculturale, dell'identità

migrante, dei pregiudizi che ne deformano l'immagine presso l'opinione pubblica; ma anche delle controverse politiche italiane

ed europee, nel drammatico quadro geo-politico degli ultimi anni.

                                                             

Gruppi di lavoro:

 

Gruppo 1: Analisi della legislazione italiana

                       

                                                                      
Gruppo 2: Analisi dell'identità migrante

 

Gruppo 3: Analisi del ruolo dei media

 

Gruppo 4: Analisi della politica italiana

Gruppo

Gruppo 5: Analisi della politica per l'immigrazione in Europa


                                                                                             

 

 

Gruppo 1: Analisi della legislazione italiana

 

Daniele Marcello        mcmarcellus@gmail.com

Francesco Ceccarelli   fceccarelli965@gmail.com

Francesca Grillo          fra.grillo3@gmail.com

Marco Volpini             mrcvlpi@gmail.com

 

Il Gruppo 1 si è riunito per suddividersi il lavoro e per iniziare a ricercare materiale.

 

Daniele Marcello

ha iniziato la lettura del testo di Michele Colucci: Storia dell'immigrazione straniera in Italia, Dal 1945 ai nostri giorni, Carocci editore, 2018

Inoltre ha reperito i riferimenti alle leggi sull'immigrazione: i https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1987/01/12/086U0943/sg

1. Legge Martelli https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1990/02/28/090G0075/sg    

L’Italia è stata per gran parte della sua storia un paese di emigrazione. La questione dell’immigrazione straniera era stata quindi completamente

ignorata e risposte legislative in questo campo mancarono fino alla fine degli anni ’80. L’Italia riconosceva la possibilità di richiedere asilo, essendo

questa contemplata dalla Costituzione e tutelata a livello internazionale dalla Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati, ma applicava la cosiddetta

“riserva geografica”. Erano infatti considerati come rifugiati solo coloro che fuggivano da paesi del blocco sovietico.

(Vedi  Legge Foschi e Legge Martelli )

2.  Legge Turco- Napolitano

https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1998;40 Legge 6 marzo 1998, n. 40. detta “Legge Turco-Napolitano” dai nomi del Ministro

per la solidarietà sociale Livia Turco e del  Ministro    dell'interno Giorgio Napolitano. La legge aveva lo scopo di aggiornare la capacità di controllo dei flussi,

sostenere l’integrazione e facilitare le espulsioni.  (Vedi il documento completo)

3. La legge Turco Napolitano confluì nel "Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero." https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:1998-07-25;286

         

4. La legge Bossi-Fini i https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2002/08/26/002G0219/sg

      L’11 settembre 2001 l’attentato alle torri gemelle di New York scosse l’opinione pubblica e si diffuse la volontà di rivedere le leggi in materia di

immigrazione. Il governo Berlusconi II appena insediatosi,  sostenuto da Alleanza Nazionale e dalla Lega come maggiori alleati, aveva già come obiettivo

rendere più stringente la legislazione esistente.  Ad un anno dall’attentato, il 10 settembre 2002 entrò in vigore la legge Bossi-Fini.

La legge prevede la possibilità di ingresso in Italia solo a seguito della firma di un contratto di lavoro, il permesso di soggiorno è a questo vincolato.

In caso di licenziamento si perde la possibilità di rimanere sul territorio nazionale.

Il contratto di lavoro è considerato valido ai fini del riconoscimento del permesso di soggiorno se c’è (Legge 30 luglio 2002, n. 189, Art. 6):

  • la garanzia da parte del datore di lavoro della disponibilità di un alloggio per il lavoratore che rientri nei parametri minimi previsti dalla legge per                         gli alloggi di edilizia residenziale pubblica;
  • l'impegno al pagamento da parte del datore di lavoro delle spese di viaggio per il rientro del lavoratore nel Paese di provenienza.

Per quanto riguarda l’espulsione, se questa non può essere eseguita, lo straniero non può rimanere nei Centri di Permanenza Temporanea per più di 60

giorni, la legislazione precedente ne prevedeva 30, a seguito dei quali viene emanato il provvedimento di espulsione che concede 5 giorni entro i quali

lo straniero deve tornare nel proprio paese. Nel caso in cui lo straniero rimanga nel territorio italiano è punito con l'arresto da sei mesi ad un anno.

Lo scopo della legge era di inserirsi all’interno della legislazione allora vigente e rendere più stringenti alcune salvaguardie e diritti.

L’articolo 23 restringe le possibilità di ottenimento del ricongiungimento familiare, i familiari per cui è possibile richiederlo sono il coniuge e i figli solo

che non possano mantenersi autonomamente e i genitori nel caso abbiano superato 65 anni di età e nessun altro possa occuparsi del loro sostentamento.

Per contrastare la possibilità che il permesso di soggiorno sia ottenuto attraverso matrimoni di convenienza viene imposto come requisito necessario

una effettiva convivenza.

La legge venne accompagnata dalla possibilità di regolarizzare la propria posizione per colf, assistenti ad anziani, malati e diversamente abili e lavoratori

con contratto di lavoro di almeno 1 anno. Questa sanatoria confermò la pratica di utilizzare la regolarizzazione come strumento di politica migratoria.

Nonostante a metterla in atto fosse stato un governo di centrodestra, si rivelò essere la più grande di sempre, coinvolgendo 637.728 persone.

Vedi anche : https://www.camera.it/cartellecomuni/leg14/RapportoAttivitaCommissioni/testi/01/01_cap09_sch06.htm

 

Francesco Ceccarelli

ha iniziato la ricerca sui Pacchetti sicurezza 2008-2009:

Il decreto legge del 23 maggio 2008 convertito in legge il 24 luglio 2008, secondo quanto dichiarato dall’allora ministro degli interni Maroni, avrebbe

dovuto consentire un più efficace contrasto dell’ immigrazione clandestina con il coinvolgimento dei sindaci nel controllo del territorio.  

Con l’adesione al Trattato di Prum l’Italia poteva inviare ufficiali di collegamento esperti in falsi documentali nei paesi di origine dei flussi migratori

clandestini. Inoltre vi erano  grazie a questo trattato atto a combattere terrorismo, immigrazione clandestina e criminalità transfrontaliera norme sui

rimpatri congiunti, i pattugliamenti congiunti di frontiera e sulla falsificazione dei documenti.                

(vedi il documento completo)                                                                                                                                                                     

http://www1.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/sala_stampa/speciali/Pacchetto_sicurezza/index_2.html                                                                      https://www1.interno.gov.it/mininterno/site/it/sezioni/servizi/old_servizi/legislazione/immigrazione/0972_2008_10_22_dlgs_3_10_08_160.html                                              https://www1.interno.gov.it/mininterno/site/it/sezioni/servizi/old_servizi/legislazione/immigrazione/0973_2008_10_22_dlgs_3_10_08_159.html   

Sanatoria 2012 - Espulsioni e sospensione dei procedimenti 

Per porre rimedio alla presenza di irregolari nel paese e nel mondo del lavoro il governo Monti decise di fare una sanatoria da tenersi fra il 15 settembre

e il 15 ottobre. Si puntava a regolarizzare circa 500 mila irregolari secondo le stime. Si richiedeva di versare 1000 euro da parte del richiedente, il datore

di lavoro doveva versare 6 mesi di contributi arretrati, il lavoratore doveva essere presente sul territorio italiano ininterrottamente dal 31 dicembre 2011. 

(vedi documento completo)

https://www.meltingpot.org/Sanatoria-2012-Espulsioni-e-sospensione-dei-procedimenti.html#.W-ixR5NKg2x

(cfr.documento espulsioni)

http://www.vita.it/it/article/2012/09/10/arriva-la-sanatoria-2012-ecco-la-guida/120922/ 

 

Marco Volpini

si sta occupando del punti "I centri di accoglienza" e "Lo Ius soli" . Ha raccolto una serie di fonti online:

Storia dei centri

https://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/022bis/021/00000003.pdf

http://www.osservatoriomigranti.org/?accoglienza-normativa-nazionale 

Cosa è un centro d'accoglienza

 http://www.osservatoriomigranti.org/?cara

https://www.openpolis.it/parole/che-cosa-sono-i-cas-lo-sprar-e-gli-hotspot/

https://www.lenius.it/sistema-di-accoglienza-dei-migranti-in-italia/

http://www.integrazionemigranti.gov.it/Areetematiche/ProtezioneInternazionale/Pagine/Il-diritto-all-accoglienza.aspx

https://www.camera.it/temiap/documentazione/temi/pdf/1105104.pdf

Dibattiti

https://www.ilsole24ore.com/art/migranti-ecco-cifre-dell-accoglienza-italia-AFKOSRC

https://www.oxfamitalia.org/demolizione-sistema-accoglienza-diffusa/

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/immigrati-centro-accoglienza-lampedusa-campo-concentramento-6da59fab-c3f2-433c-a836-b96ce05de7a4.html

https://www.sprar.it/wp-content/uploads/2017/11/Rapporto_protezione_internazionale_2017_extralight.pdf

https://www.actionaid.it/app/uploads/2018/11/Centri_Italia.pdf

https://www.oxfamitalia.org/wp-content/uploads/2019/05/oxfam_invece-si-pu%C3%B2_paper-accoglienza_2.05_digitale.pdf

https://www.youtube.com/watch?v=ZxecQsF8i0Y&feature=emb_title

https://www.internazionale.it/reportage/annalisa-camilli/2018/11/14/baobab-sgombero-roma

 

Lo ius sanguinis, il primo intervento normativo sul tema della cittadinanza italiano :

https://www.esteri.it/mae/doc/l91_1992.pdf

https://www.unicef.it/doc/3576/cittadinanza-iocometu.htm

https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1992-02-05;91!vig=

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1992/02/15/092G0162/sg

https://www.esteri.it/mae/it/servizi/stranieri/cittadinanza_0.html 

Interventi in ambito della cittadinanza post legge 91

https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.del.presidente.della.repubblica:1993-10-12;572!vig=

https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.del.presidente.della.repubblica:1994-04-18;362!vig=

https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:ministero.economia.e.finanze:decreto:2009-02-17;29!vig=

https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2013;69~art33

Lo ius soli

https://www.ilpost.it/2017/06/16/ius-soli-italia/

https://www.camera.it/leg17/1102?id_commissione=01&shadow_organo_parlamentare=2075&sezione=commissioni&tipoDoc=elencoResoconti&idLegislatura

https://www.camera.it/leg17/465?tema=integrazione_cittadinanza#m

http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00940816.pdf

Dossier allegati alla proposta di legge

https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/0/941909/index.html?part=dossier_dossier1

https://documenti.camera.it/leg17/dossier/Testi/MLC17004.htm

La storia dell iter legislativo

 http://www.socialnews.it/blog/2018/10/01/lo-ius-soli-e-il-dibattito-italiano/

https://www.ilpost.it/2017/12/24/ius-soli-numero-legale/

Dibattiti sul tema

https://www.rivisteweb.it/doi/10.1439/76840

https://www.agi.it/tag/ius-soli/

https://www.ilpost.it/tag/ius-soli/

https://www.internazionale.it/notizie/annalisa-camilli/2017/10/20/riforma-cittadinanza-da-sapere

Interventi in ambito della cittadinanza post legge 91

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/12/03/18G00161/sg 

Lo Ius culturae

La proposta di legge

https://www.camera.it/leg17/465?tema=integrazione_cittadinanza

https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/0/941909/index.html?part=dossier_dossier1-sezione_sezione11-h2_h23

http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/2019/10/04/ius-culturae-di-cosa-stiamo-parlando_f8397ebc-ce5e-4f92-92e8-6fb974c9e07a.html

 

Dibattiti

https://www.nextquotidiano.it/il-sondaggio-sullo-ius-culturae/

https://www.panorama.it/news/politica/ius-culturae-cittadinanza-bambini-stranieri-pessima-idea/

https://www.agi.it/tag/ius-culturae/

https://www.ilpost.it/tag/ius-culturae/

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/direttore-risponde-ius-culturae

 

 

Francesca Grillo

si è occupata dei Rapporti con i Paesi di provenienza: la Libia

  1. https://it.insideover.com/schede/politica/rapporti-italia-libia-dallunita-ai-giorni-doggi.html
  2. https://www.avvenire.it/attualita/pagine/i-soldi-a-tripoli-accordo-migranti
  3. https://www.internazionale.it/notizie/annalisa-camilli/2017/03/27/libia-italia-memorandum-migranti
  4. https://www.internazionale.it/bloc-notes/annalisa-camilli/2019/10/30/italia-memorandum-libia
  5. https://www.osservatoriodiritti.it/wp-content/uploads/2019/02/accordo-italia-libia2.pdf
  6. https://www.osservatoriodiritti.it/2019/02/08/accordo-italia-libia-migranti/
  7. https://ilmanifesto.it/limbroglio-della-non-trasparenza-sul-memorandum-italia-libia/
  8. https://openmigration.org/analisi/tutto-quello-che-ce-da-sapere-sullaccordo-italia-libia/

Sono molteplici i motivi che legano l’Italia e la Libia, come il fatto di condividere il Mar Mediterraneo - dal momento che i Paesi sono dirimpettai -

e l’esser stata, la Libia, una colonia dell’ex Regno d’Italia.
Ed è proprio il colonialismo ad accompagnare la storia contemporanea del Paese nord africano, in particolare dal colpo di Stato del 1969 con cui Muhammar

Gheddafi ottiene il potere. Egli, infatti, non manca mai un’occasione per sottolineare il suo risentimento nei confronti del periodo del colonialismo italiano

in Libia, tanto da istituire una “giornata dell’odio” contro lo stesso. Ma già a partire dal 1980 la situazione cambia e Italia e Libia hanno bisogno l’una

dell’altra: la prima necessita del petrolio, la seconda di nuove tecnologie per il Paese; così nel 2004 i rapporti commerciali tra i due Paesi sono molto intensi

ed il Mediterraneo fa da tramite per lo scambio di petrolio, gas, energia, forniture militari e investimenti per infrastrutture, ma anche di persone.
La stretta relazione culmina con la firma del “Trattato di amicizia” del 2008 tra Roma e Tripoli: la prima si impegna a pagare 250 milioni di euro per

vent’anni alla Libia come risarcimento del colonialismo, mentre Tripoli favorisce l’insediamento di aziende italiane nell’economia libica e si impegna

a rallentare i flussi migratori verso le coste italiane, con rifornimenti di mezzi ed armi da parte del nostro Paese. Nel 2011 però con l’intervento della Nato

si è in parte perso il rapporto con lo Stato africano in quanto il governo Berlusconi ha appoggiato la destituzione di Gheddafi al fine di limitare, per quanto

possibile, i danni alle aziende italiane presenti sul territorio libico.

Il 2 febbraio 2017 viene firmato il Memorandum tra il governo Gentiloni e il capo del governo provvisorio di Tripoli Al Serraj. L’accordo è il risultato

della situazione vissuta in Italia nel biennio 2015-2017 quando l’arrivo dei migranti dalla Libia superò i 160.000 poiché questa non controllava più le coste.

Il Memorandum, promosso d’allora ministro degli Interni Minniti, impegna l’Italia ad addestrare la Guardia Costiera libica e a fornirle fondi di 150 milioni

di euro in 3 anni (a cui si aggiungono altrettanti provenienti dall’Unione Europea). Gli effetti dell’accordo sono immediati e dalla sua entrata in vigore

ad oggi il 50% dei migranti sono stati riportati in Libia (calcolo dell’Ispi, Istituto di studi di politiche internazionali).
Ma il personale della Guardia Costiera è costituito da componenti delle milizie protagoniste della guerra civile, l’utilizzo dei fondi stanziati non è

trasparente e si teme vada ad alimentare traffici illeciti. A capo della Guardia Costiera Ovest, infatti, c’è Abdul Rahman Milad, meglio conosciuto

come Bija. Bija è il perno dei traffici di Zawhia: secondo le accuse delle Nazioni Unite, l’unità della Guardia costiera di Bija intercetta le barche che

trasportano migranti quando si tratta di clan rivali, lasciando partire solo quelle gestite dalla brigata al Nasr; i migranti quindi vengono presi e portati

nel centro di detenzione (ovviamente quello di al Nasr, controllato dall’omonimo clan). Quest’ultimo finanziato dai soldi italiani. Nonostante ciò, nel

marzo 2017 Bija viene scelto dall’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) come uno dei membri della Guardia Costiera Libica per far parte

della delegazione che nel maggio 2017 si è recata in Italia (Sicilia e Lazio) per studiare il sistema di accoglienza italiano nei centri di accoglienza e nei

porti di sbarco e studiare con la Guardia Costiera Italiana i radar, le procedure e stringere accordi. Nell’estate dello stesso anno un report delle

Nazioni Unite inserisce Bija come parte del sistema criminale di Zawhia.
Il sistema-Libia dunque è questo: la milizia al Nasr controlla raffineria, traffici e centro di detenzione a Zawhia. Ma la guardia costiera è un’istituzione

ufficialmente riconosciuta e Bija è un ufficiale del governo sostenuto dalle Nazioni Unite. Non solo, è un criminale autorizzato e sostenuto economicamente

dall'Italia e dall'Europa.

Nel luglio 2018 Bija è sanzionato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per i crimini precedentemente citati e viene sollevato dall’incarico.

Ma lo scorso 15 ottobre riceve una lettera ufficiale dalla Guardia Costiera di Tripoli per riprendere il suo posto.

Oltre a ciò, secondo la Convenzione di Ginevra e in base a sentenze della Corte Europea dei diritti dell’uomo la Libia non è considerata “porto sicuro”;

molte sono state infatti le denunce da parte di organizzazioni umanitarie. Tripoli non aderisce alla Convenzione sui rifugiati, quindi identifica tutti i migranti

illegali come criminali, imprigionandoli, senza riguardo al fatto che, in ragione della loro provenienza o storia personale, possano aver diritto alla protezione internazionale. Non solo: non essendo vincolata nemmeno da norme, come quelle della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, che obbligano al rispetto

dei diritti umani, non c’è alcuna garanzia che tali diritti siano riconosciuti ai migranti. In questo senso, dire che “le parti si impegnano ad interpretare”

gli impegni assunti “nel rispetto degli obblighi internazionali e degli accordi sui diritti umani di cui i due Paesi siano parte” (art. 5 del MoU) è una formula

priva di verità.

Un report di Oxfam Italia e Borderline Sicilia parla di 5.300 morti in due anni, di cui 4.000 solo nella rotta del Mediterraneo centrale e 143 morti su 500

arrivi solo nel 2019. Senza dimenticare le migliaia di persone detenute nelle carceri libiche, donne e bambini in fuga da guerra e fame, e i 15 mila migranti

riportati indietro dalla Guardia costiera libica, alimentando così il traffico di esseri umani. Nella rotta del Mediterraneo centrale si è passati da 1 vittima

ogni 38 arrivi nel 2017 a 1 ogni 14 nel 2018.

Il Memorandum avrebbe dovuto rinnovarsi automaticamente questo 2 novembre, ma fino ad ora i fondi versati da Roma a Tripoli non hanno portato alcun

risultato: per l’Onu e per l’UE i campi di prigionia sono irriformabili e vanno tutti chiusi. Milioni di euro degli italiani sono letteralmente spariti tra le dune

insieme ai fondi europei. Rinnovare l’accordo avrebbe significato far sparire altrettanti soldi continuando a violare i diritti umani di migliaia di persone.

Per questo motivo la revisione del Memorandum scadrà il prossimo 2 febbraio.

Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha affermato alla Camera questo 6 novembre che l'Italia presenterà alla prossima riunione del comitato

italo-libico un piano operativo umanitario basato su quattro punti che propone di intervenire sui centri di detenzione, sui corridoi umanitari, sul controllo

delle frontiere a sud della Libia e prevede inoltre un piano di progetti di investimenti in Libia. Si intende poi effettuare una graduale chiusura di questi

centri-lager favorendo il loro trasferimento in altre strutture direttamente gestite dall'Onu e non più dalle autorità libiche.

Mentre Lamorgese ha difeso il Memorandum sostenendo che il flusso migratorio sia diminuito del 97%, Matteo Orfini -ex presidente del Pd- ritiene

ipocrita l'Informativa del ministro degli Interni, richiedendo l'annullamento dei decreti sicurezza di Salvini, il ripristino di una missione di salvataggio

in mare e l'interruzione di ogni collaborazione con la Guardia Costiera Libica. Così mentre da una parte Orfini intende cambiare radicalmente gli accordi, dall'altra la Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia sostengono invece che il Memorandum non vada toccato e, anzi, servirebbe un'azione più decisa del

governo giallo-rosso contro gli sbarchi e a favore dei rimpatri. (vedi anche altri link utili)

https://openmigration.org/analisi/tutto-quello-che-ce-da-sapere-sullaccordo-italia-libia/

https://www.internazionale.it/notizie/annalisa-camilli/2017/03/27/libia-italia-memorandum-migranti

http://www.limesonline.com/rubrica/italia-e-libia-una-storia-di-soldi-petrolio-e-migranti

http://www.occhidellaguerra.it/rapporti-italia-libia-dallunita-ai-giorni-doggi/

http://www.sapere.it/enciclopedia/L%C3%ACbia.html

 

Francesca Grillo

I rapporti con l'Europa

L’immigrazione è uno dei temi prioritari dell’Unione Europea, la quale intende rispettare i punti della Dichiarazione UE-Turchia del 18 marzo 2016 (https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/de/MEMO_16_1664https://www.consilium.europa.eu/s/2016/03/18/eu-turkey-statement/).

L'obiettivo di tale accordo è sostituire i flussi migratori disorganizzati, irregolari e pericolosi con percorsi organizzati, sicuri e legali verso l'Europa

per coloro che hanno diritto alla protezione internazionale in linea con il diritto dell'UE e internazionale.
Tuttavia, pur essendo questo uno degli argomenti centrali di discussione in sede europea, esso viene trattato in modo falsato e travisato dai giornali

e dai mass media in generale; i quali, adottando un lessico poco adeguato (come “ALLARME migranti” o “EMERGENZA migranti”) hanno facilmente

creato una popolazione suscettibile all’immigrazione avente un’immagine piuttosto distorta della stessa che la porta a percepire i migranti come una

vera e propria minaccia da affrontare con qualsiasi mezzo.

(vedi documento completo)

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/08/27/migranti-italia-e-il-paese-ue-in-cui-la-percezione-e-piu-distorta-presenze-sovrastimate-e-ostilita-maggiore-di-tutta-europa/4583970/

https://www.ilpost.it/2018/06/12/dati-italia-immigrazione/

https://openmigration.org/analisi/che-cose-il-regolamento-di-dublino-sui-rifugiati/

https://www.linkiesta.it/it/article/2018/07/07/porti-chiusi-e-salvataggi-piu-difficili-ormai-nel-mediterraneo-muore-u/38720/

  

 

Analisi della nuova Direttiva Accoglienza (Direttiva 2013/33/UE)

- il nuovo Regolamento Dublino, c.d. Regolamento Dublino 3 (Regolamento UE n° 604/2013) 
- il nuovo Regolamento Eurodac (Regolamento UE n° 603/2013) 
- la nuova Direttiva Procedure (Direttiva 2013/32/UE) 
- la nuova Direttiva Qualifiche (Direttiva 2011/95/UE) 
- le Decisioni sulla ricollocazione di richiedenti asilo da Italia e Grecia (Decisioni 1523 e 1601 del 2105).

- http://www.asiloineuropa.it/2015/12/14/analisi-articolo-per-articolo-della-nuova-direttiva-accoglienza-direttiva-201333ue-la-scheda-di-asilo-in-europa/      

- https://www.meltingpot.org/Direttiva-2013-33-UE-del-26-giugno-2013-18627.html

 

 

 


   

        Dipartimento di 

         studi umanistici

 

 

 

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